domenica 10 febbraio 2008

Intervento di Letizia Gangemi a "Insieme per l'Ahimsa"

Di seguito l'intervento tenuto dalla responsabile del gruppo Amnesty International di Taranto, Letizia Gangemi, all'incontro di venerdì 8 Febbraio presso la biblioteca Acclavio "Insieme per l'Ahimsa":

Di fronte al Comitato Olimpico Internazionale la Cina ha assunto l'impegno di aiutare lo sviluppo dei Diritti Umani, impegno che, nonostante alcune riforme, appare lontano dall'essere rispettato. Amnesty, pertanto, ha lanciato la campagna Pechino 2008: Olimpiadi e Diritti Umani in Cina. Le Olimpiadi possono rappresentare un'occasione per migliorare la situazione dei Diritti Umani, in quanto lo spirito olimpico mette in primo piano la dignità umana. La campagna è rivolta alle autorità cinesi e a tutto il movimento olimpico con 4 obiettivi e 4 richieste fondamentali:
  1. Ridurre progressivamente la pena di morte andando verso la sua completa abolizione dal sistema giuridico cinese.
  2. Fornire processi equi ai detenuti consentendo loro la difesa attraverso l'applicazione delle norme internazionali sui diritti umani e prevenendo la tortura.
  3. Libertà di espressione per i difensori dei diritti umani di portare avanti le loro pacifiche attività senza subire minacce, condanne e arresti.
  4. Porre fine alla censura in Internet, dal momento che molti utenti vengono arrestati per aver divulgato la difesa dei diritti umani tramite internet.
In preparazione delle Olimpiadi, molte case vengono demolite e le famiglie sgomberate per la riqualificazione di Pechino, per lasciare posto a nuovi edifici, solo che gli sfratti sono forzati, senza risarcimenti adeguati e i residenti trasferiti in zone degradate. La terra è poi venduta con enormi profitti. Le famiglie interessate sono 6mila ma in realtà si ritiene che siano molte di più. Uno dei prigioneri per cui vi chiediamo di firmare l'appello è stato imprigionato dopo aver chiesto il permesso per una manifestazione pubblica per richiamare l'attenzione sugli sgomberi forzati, ha subito torture e maltrattamenti, processato in segreto con l'accusa di disturbo dell'ordine pubblico. Amnesty ne chiede il rilascio incondizionato in quanto prigioniero di coscienza a cui è stata vietata la libertà di espressione.
Fra le altre violazioni dei diritti umani in Cina, c'è la mancanza di libertà nel professare il proprio credo religioso. Amnesty ha notizie di persecuzione contro gli aderenti al Falun Gong, disciplina spirituale i cui membri vengono prelevati dalle loro case, arrestati e torturati da secondini che ricevono compensi se i prigioneri vengono convinti a rinunciare al loro credo. Tocca a tutti noi vigilare dunque sull'operato del Governo Cinese, perché le promesse e gli impegni presi di migliorare il rispetto dei diritti umani siano mantenuti e realizzati; atleti medagliati, sportivi in generale e persone comuni possono contribuire a mostrare come un'ampia fascia di opinione pubblica, a livello mondiale, sostenga la campagna di Amnesty chiedendo alla Cina di mettere in primo piano la dignità umana, promuovendo un'eredità positiva per i paesi e le città che ospiteranno le Olimpiadi e per tutto il popolo cinese.

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