martedì 14 ottobre 2008

GRAZIE AMNESTY!

"Voglio ringraziare tutti voi per i vostri sforzi e la vostra dedizione alla causa dei diritti umani e della dolcezza umana. In questi anni ho provato un'enorme emozione, gioia, tristezza ma anche un'infinita fiducia. E' grazie a voi che oggi sono vivo. Mentre scorro le mail che mi sono arrivate da ogni parte del mondo, da luoghi che non avrei mai immaginato di conoscere e da persone che parlano lingue così diverse ed esprimono religioni e culture altrettanto diverse, il mio desidero è di poter apprezzare, un giorno, tutto questo di prima mano. Sono sopraffatto dall'emozione e dalla gioia. Non trovo neanche le parole per descrivere la forza che traggo da voi. Quello che voglio dirvi è che questo non è solo un caso di pena di morte, non è neanche solo il caso di Troy Davis: è un caso che riguarda la Giustizia e lo Spirito umano. Non posso rispondere a tutte le vostre lettere ma vi assicuro che le ho lette tutte, non posso vedervi ma vi assicuro che riesco a immaginare i vostri volti, non posso ascoltarvi ma vi assicuro che le vostre lettere mi hanno fatto sentire voci di ogni parte del mondo, non riesco a toccarvi ma vi assicuro che il vostro calore mi raggiunge ogni giorno. Allora, grazie! Ricordatevi che mi trovo in un luogo in cui un'esecuzione capitale può distruggere il mio fisico ma, a causa della mia fede in Dio, della mia famiglia e di tutti voi il mio spirito è ancora libero. Nei prossimi giorni, nelle prossime settimane, il Movimento per porre fine alla pena di morte, per ottenere giustizia autentica, per denunciare un sistema che non protegge le persone innocenti deve trovare ancora più velocità. Ci sono davvero tanti Troy Davis. La lotta per l'abolizione della pena capitale non vince né perde con me ma attraverso l'impegno a salvare ogni persona innocente nel mondo. Dobbiamo smantellare questo sistema dell'Ingiustizia città per città, stato per stato.

Non cessate mai di lottare per la giustizia. Così vinceremo!


Troy Davis

(Troy Davis, detenuto nel braccio della morte della Georgia, Usa. Il 22 settembre, due ore prima che avesse luogo, la Corte suprema federale ha sospeso l'esecuzione per esaminare ulteriori appelli a sostegno della sua innocenza. Davis è stato condannato a morte nel 1991 per l'uccisione dell’agente di polizia Mark Allen MacPhail in un Burger King di Savannah, nello Stato della Georgia: un omicidio che Davis continua a negare di aver commesso. Contro di lui non sono mai state presentate prove concrete e l’arma del delitto non è mai stata ritrovata. Il processo si è basato interamente su deposizioni fatte a seguito di pressioni della polizia, le quali presentavano notevoli incongruenze e che in seguito sono state ritrattate da molti dei testimoni. Davis si è visto inoltre negare ripetutamente la possibilità di presentare nuove testimonianze che avrebbero potuto scagionarlo dall'accusa di omicidio. Davis era già stato a un passo dall’esecuzione nel 2007. Il 16 luglio 2007, neanche 24 ore prima, la Commissione per la clemenza l’aveva bloccata e rimandata di 90 giorni, rinvio poi prolungato dalla Corte suprema della Georgia che aveva deciso di riesaminare il suo caso. L’esame è terminato il 17 marzo di quest’anno, quando la Corte ha negato un nuovo processo a Davis).

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