"Insieme per l'Ahimsa" a nome delle associazioni che hanno aderito, offrirà al Sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, la bandiera del Tibet, perché possa sventolare a Palazzo di Città.
giovedì 24 aprile 2008
FREE TIBET-CIAMPA TIBET
"Insieme per l'Ahimsa" a nome delle associazioni che hanno aderito, offrirà al Sindaco di Taranto, Ippazio Stefano, la bandiera del Tibet, perché possa sventolare a Palazzo di Città.
Festa del Cochico
Festa del Cioccolato 2008
Lo scorso sabato 19 Aprile si è tenuta presso la Lega Navale la Festa del Cioccolato 2008. L'evento, organizzato dall'Associazione Culturale per il Commercio Equo e Solidale Chochico, con la partecipazione del gruppo tarantino di Amnesty International, ha visto la partecipazione del gruppo Mijikenda che si è esibito in danze e suoni dal Kenya, e dei dj Ciro Merode e Sabrina Morea a fine serata.
domenica 13 aprile 2008
Omaggio al Tibet
Lo Spazioarte IL SOPPALCO sito in C.so Umberto 136 - Taranto ha avviato dal 2001, presso la propria sede, numerose iniziative di carattere artistico, culturale e sociale distinguendosi per aver rivolto particolare attenzione ad artisti nazionali ed internazionali e alla diffusione della cultura mediterranea all’estero.
È stata inaugurata, Sabato 15 Marzo 2008, alle ore 18.00 la mostra, dell’artista Teresa Mangiacapra in arte Niobe con due suoi progetti: “OMAGGIO AL TIBET” e “ANGELI VIRTUALI”.
Sono intervenute, alla presentazione Maria Letizia Gangemi – Responsabile gruppo Taranto AMNESTY INTERNATIONAL che ha esposto il loro l’ultimo impegno riguardante la “Campagna Cina” sui diritti umani in vista delle prossime Olimpiadi. Sono intervenute inoltre la Prof.ssa Deborah Vasco e la Prof.ssa Lia D’Arcangelo componenti dell’Istituto buddista Jangtse Thoesam di Taranto. Sono state declamate poesie dedicate al Tibet.
La mostra si concluderà il 29 Marzo con la proiezione del video “La strada Arcobalena”, video-racconto di: Lorenzo Di Pierro, Rosalia D’Arcangelo e Francesca De Leonardo.
L’evento è a cura di Nuccia Pulpo.
La mostra sarà visitabile fino al 29 Marzo 2008 tutti i pomeriggi dalle 17.00 alle 20.00.
SCHEDA DELLA MOSTRA
Vibrazioni su scale di differenze
Dove l’omologazione arriva a conquistare spazi, lì non c’è più ragione di andare.
Dove c’è da vedere e scoprire nuove diverse realtà, dovremmo correre prima che scarpe da ginnastica e coca-cola e jeans cancellino tutto…
Eppure in Tibet ho visto esseri con scarpe da ginnastica dai volti intensi e misteriosi che raccontano di antiche storie non contaminate. I loro piedi liberi in preghiera o in pausa dalla preghiera vibravano di bellezza e stupefacente diversità.
Andare, venire, sostare, in genuflessioni o in piedi, davanti ai sacri templi, con scarpe o senza, sembravano pregare e ringraziare la vita di amarli e accoglierli.
Questo mio lavoro vuole essere un omaggio al Tibet, alle sue donne fiere e coraggiose come amazzoni, al suo popolo in esilio e una denuncia contro ogni sopruso e repressione perpetrato contro minoranze etniche, culturali, religiose…
L’idea è un luogo e un tempo sinonimi di mistero, spiritualità e differenza, da qui la vibr-azione di immagini e strutture create secondo una logica di rinvii ad archetipi, per me, pregnanti nel presente come nel passato e per il futuro: i volti di un popolo unico, piramide, scale.
Niobe (Teresa Mangiacapra)
“Angeli virtuali – Spiritualità e purezza nell’opera di Niobe”
Teresa Mangiacapra, in arte Niobe, vuole afferrare lo spirito nella sua essenza, lo vuole cogliere nella sua purezza attraverso l’archetipo che è garanzia di verità.
Gli “Angeli virtuali”, teneri nel cullare lo sguardo di chi osserva, per condurlo in un viaggio che accarezza l’infinità dell’ultraterreno, offrono una chiave per rapportarsi al trascendente. Le fragili sculture, chiuse in una teca di vetro, sono inserite in un blocco di tufo che allude alla materia da cui vorremmo evadere.
L’opacità della teca crea una dolce aurea di misticismo, che ammanta le sculture e ne esalta l’intima spiritualità. Le esili membra degli angeli, avvolte nel candore della luce, tendono a sconfinare oltre lo spazio che le contiene e le completa.
Marco di Mauro
Perché difendere il Tibet
Ma in Tibet non ne ho avuto bisogno. Finalmente ho incontrato una realtà molto più ricca di qualunque immaginazione. Lo stupore che mi ha colto nel vedere tanta bellezza nei volti così vari e diversi nei tratti ma uguali nella tensione spirituale che li rendeva leggeri e sorridenti mi ha lasciato senza parole.
Fortunatamente, per me, mi ha dato un'euforia incontrollabile che mi spingeva a "rubare" quei volti levigati, scolpiti da un artista inimitabile quale il tempo, il tempo come passaggio alterno e continuo di stagioni e pioggia e freddo e caldo così come avviene per la natura, e noi? non siamo natura anche noi? Loro ne portano ancora il segno, noi, occidentali, non più! siamo caricature che scimmiottano di moda in moda possibilità virtuali fasulle irrisorie, ridicole quanto inutili!
In Tibet, sul tetto del mondo, per la prima volta, io, Niobe, scultrice di angeli, ho trovato gli esseri umani di carne e sangue più interessanti e affascinanti della pur splendida natura che li avvolge. Fino al 2006, girando per il mondo ne ho sempre colto immagini di bellezza archeologica e naturalistica. Questa volta no! Colpita al cuore da una dimensione umana di singolarità, diversità, originalità, che mi parlava finalmente di non omologazione! Grazie Tibet!
E così è nata questa mia mostra in omaggio al Tibet dal titolo: "Vibrazioni su Scale di Differenze".
(...) Difendere il Tibet, tutti i Tibet, significa non dovere un giorno non lontano aver perso qualunque possibilità di confronto e interesse di conoscenza perché niente più esiste di altro e di diverso da questa nostra società dove la triade più amata e rispettata è il padre danaro, il figlio consumismo e il fratello fanatismo!
Difendere il Tibet, significa avere ancora tra noi, genere umano, l'unica possibile controparte, dimensione altra, logica, più ancora che religione, altra; significa avere una ricchezza che rassicura su una scelta non unica e irreversibile, quella occidentale, che è ormai in frantumi come e insieme al pianeta terra.
Amare, rispettare e difendere il Tibet è per noi molto più importante che per i tibetani stessi. Se loro lottano e muoiono per la loro esistenza, lottano e muoiono anche per noi e la nostra libertà di scelta: al di là del loro "punto di vista" personalmente non vedo se non decadenza e fanatismo; tutto il resto è paura, indifferenza e ignoranza.
Difendiamo il Tibet per non doverci pentire un giorno di avere permesso anche noi la distruzione di un tesoro che una volta perso sarà l'umanità intera ad aver perso la parte migliore di sé.
Oggi per me ancora emozione dal Tibet e non solo per gli eventi dolorosi e sconvolgenti ma per una notizia che ho ricevuto da un'amica giornalista: una delle stupende donne da me fotografate nel 2006, in preghiera, davanti al tempio di Lahsa, l'eroina tibetana Ani Palchen, purtroppo non è più tra noi; ha trascorso in prigione quasi tutta la sua vita, uscita forse proprio nel 2006, si è fatta monaca a Dharamshala poco prima di morire. A lei, a tutte le donne tibetane, per me, ultime amazzoni e eccezionali eroine, a lei, a tutte le donne che lottano perché la vita e l'amore vincano, il mio pensiero costante e la mia preghiera al vento perché ne amplifichi la forza e la possibilità di ascolto e coesione.
Niobe - artista napoletana
(Napoli, 24 Marzo 2008)